E'
in studio di fattibilità, su creazione di Ernesto Paleani
come Impresa di ricerca, un percorso collegato su quanto già
pubblicato sul sito ufficiale della Comunità europea con le
aggiunte relative a tutti i luoghi dedicati a San Martino
dalle loro origini fino ad oggi con i riferimenti alle
Diocesi, le Regioni e i Comuni. Si affianca il progetto
europeo dell'inserimento, collegato ai luoghi dedicati a San
Martino, della "Madonna del Sangue - Madonna dei
debitori".
Estrazioni dei dati dal
sito europeo relativo al percorso di San Martino (a
cura di Ernesto Paleani)
Programmazione 2014-2020 Nel 2021 avremo ancora una
situazione intermedia, tipica degli inizi di ogni periodo di
programmazione: i vecchi programmi andranno ad esaurimento,
mentre verranno gradualmente avviati i nuovi. Il tempo dei
bandi e dei progetti della vecchia programmazione 2014-2020
non è ancora finito.
Digitale e tecnologie: uso, programmi dedicati e nuove
iniziative EUROPROGETTAZIONE E TERRITORI Il digitale e le
nuove tecnologie sono al centro dell’attenzione dell’UE, dei
programmi europei di questo settennato e di importanti
iniziative sui nostri territori.
Nuove tecnologie
digitali: una rapida rassegna Il digitale e il potenziale
delle nuove tecnologie legate al digitale sono al centro degli
interessi strategici dell’Unione europea, rappresentano uno dei
principali terreni di confronto tra le potenze mondiali e aprono
opportunità e potenzialità immense per lo sviluppo dei
territori.
Il progresso tecnico e le applicazioni
nell’ambito del digitale attraversano un processo di continua e
vertiginosa evoluzione: è dunque difficile determinare in modo
esaustivo la loro natura e la loro portata. A scopo di
chiarimento, senza pretese di esaustività e sorvolando i
dettagli tecnici, possiamo tentare di definire alcuni degli
ambiti d’avanguardia in cui intervengono, e alcuni dei termini
che ricorrono più frequentemente nelle strategie, nei programmi
e nei progetti relativi al digitale.
Intelligenza
Artificiale: applicazioni informatiche in grado di realizzare in
modo autonomo processi di apprendimento, comprensione,
deduzione, previsione e problem solving; Big Data: gestione
di sistemi informatici avanzati per raccogliere, organizzare e
sfruttare grandi moli di dati (spesso di natura “micro”) per
analisi e previsioni più profonde o altrimenti impossibili;
Data centres: grandi infrastrutture in cui è possibile
raccogliere, organizzare, elaborare e diffondere grandi moli di
dati, necessarie a molte applicazioni digitali moderne e
avanzate; Calcolo ad alte prestazioni (o High Performance
Computing): uso di sistemi di elaborazione di dati (o
“supercomputer”) ad elevate performance e capacità, per analisi
di massima complessità; Cloud computing: uso di
infrastrutture informatiche centralizzate capaci di
immagazzinare, elaborare e redistribuire in modo immediato i
dati di una grande mole di utenti; Edge computing: uso di
infrastrutture informatiche capaci di immagazzinare ed elaborare
una mole significativa di dati in modo rapido e decentralizzato,
in prossimità dell’utente; Internet of Things: tecnologie che
permettono a oggetti fisici (connessi tra loro e con più ampie
piattaforme) di raccogliere ed elaborare dati e interagire con
l’ambiente e con l’utente; Digital Twins: rappresentazioni
digitali di entità fisiche (viventi o non viventi) che possono
scambiare dati e informazioni con le loro controparti reali,
evolvere e reagire di conseguenza; VR/AR: sistemi di
simulazione di esperienze fisiche attraverso interfacce digitali
(realtà virtuale) o di arricchimento della percezione fisica
attraverso dati digitali (realtà aumentata); 5G e 6G:
standard, tecnologie e infrastrutture di telecomunicazione
mobile (5°-6° generazione: l’attuale e la prossima) che
permettono una più rapida e massiva trasmissione dei dati;
Georeferenziazione: tecnologie per l’attribuzione a un dato (o a
una serie di dati) delle informazioni relative alla sua
ubicazione geografica, in modo automatico e/o dinamico;
Blockchain: registro digitale aperto e distribuito, in cui
l’autenticità dei “blocchi” di dati man mano registrati è
certificata in modo automatico e strutturale, sicuro e
permanente.
Tecnologie digitali d’avanguardia: a che cosa
servono? I termini e le tecnologie sopra riportati sono
strettamente legati gli uni agli altri. Ad esempio:
l’Intelligenza Artificiale viene alimentata (anche) attraverso i
Big Data; i Big Data utilizzano, nelle gigantesche moli di dati
che gestiscono, informazioni derivanti dalla georeferenziazione
(importanti anche in molte blockchain); l’Internet of Things è
una delle applicazioni dell’Edge computing; i Data centres
permettono il funzionamento del Cloud computing e l’utilizzo dei
Big Data; i Digital Twins hanno affinità con l’Internet of
Things e con la realtà aumentata; tutte queste applicazioni
richiedono una rapida e massiva trasmissione di dati garantita
(attualmente) dal 5G.
Allo stesso modo, tutte queste
tecnologie hanno un impatto potenzialmente dirompente sulla
maggior parte dei settori tematici, delle politiche e dei
progetti europei. Molte di esse fanno ormai parte del nostro
vissuto quotidiano: si pensi agli assistenti vocali
(Intelligenza Artificiale, Internet of Things) o ai sistemi di
archiviazione su Cloud. Ma facciamo qualche altro esempio,
ancora più pertinente per chi si occupa di europrogettazione.
L’Intelligenza Artificiale è virtualmente adattabile a
qualsiasi scopo e ambito in cui sia necessario applicare una
forma di apprendimento, analisi, scelta, previsione o soluzione
di problemi. Un’Intelligenza Artificiale opportunamente
sviluppata e “addestrata” potrà, ad esempio, scrivere un
progetto europeo: scandagliando la rete alla ricerca dei dati
disponibili (progetti già finanziati, buone pratiche,
caratteristiche del bando, caratteristiche del territorio,
potenziali partner, ecc.), analizzandone le correlazioni logiche
e producendo un documento progettuale strutturato e coerente. A
scanso di equivoci, per fortuna o purtroppo, non esistono ancora
intelligenze artificiali adatte allo scopo, ma sicuramente ne
esistono già molte in grado di svolgere un processo simile su
altri tipi di testo. L’Intelligenza Artificiale può essere
utilizzata anche come “Intelligenza Aumentata”, poiché può
operare (e spesso opera) in supporto ad analisi e operazioni
svolte da intelligenze umane: ad esempio, per individuare trend
o correlazioni non facilmente individuabili, o perché no, in
prospettiva, per informare e supportare la scrittura di un
progetto.
La tecnologia Blockchain (che fa parte di una
“famiglia” di tecnologie più ampia, quella delle Distributed
Ledger Technologies) può avere impieghi altrettanto ampi: in
ambito finanziario (criptovalute e sicurezza finanziaria),
legale e amministrativo (identità digitale, certificazioni,
contrattualistica), artistico (autenticità delle opere,
fruizione regolata di opere digitali) e produttivo (tracciamento
e certificazione dei prodotti). La stessa tecnologia ha impieghi
molto interessanti anche nell’ambito della filantropia e della
gestione trasparente dei progetti, poiché permette a una
donazione (o più in generale a una risorsa) di essere monitorata
e tracciata nel tempo, per verificarne il corretto impiego da
parte dell’organizzazione beneficiaria, riducendo al minimo i
costi e i tempi necessari a un monitoraggio attivo. Lo stesso
principio di tracciabilità può applicarsi a risorse non
strettamente finanziarie, tipiche della “sharing economy” e
dell’economia sociale.
Altri esempi sono ancora più
immediati e lampanti: la realtà virtuale e i Digital Twins hanno
infiniti campi di applicazione in campo medico, chirurgico,
scientifico, ingegneristico, ma anche educativo (formazione
attraverso la realtà virtuale) e di gestione del territorio
(esperienze turistiche digitali o “aumentate”, modellizzazione
digitale per la salvaguardia dei territori, ecc.); i Big Data e
la georeferenziazione hanno infinite applicazioni nell’ambito
dell’analisi sociale e del territorio e permettono l’adozione di
misure più precise e tempestive.
Questi sono soltanto
esempi: il territorio del digitale è tanto vasto quanto ancora
inesplorato, sia in termini tecnologici che di applicazione
della tecnologia. Si pensi agli infiniti campi d’azione delle
tecnologie digitali “classiche” (internet, social media,
videocomunicazioni) e a come potremmo rispondere oggi a chi
avesse chiesto, 20 o 30 anni fa: a che cosa serve internet?
Le stesse tecnologie digitali “classiche” non hanno ancora
esaurito il loro potenziale e restano una fonte particolarmente
promettente di applicazione e di innovazione nell’ambito dei
progetti europei, in tutti i settori.
Il “decennio
digitale europeo”: un tema cruciale in Europa Come già
sappiamo, e per motivi evidenti dopo questa breve rassegna,
“Un’Europa pronta per l’era digitale” è una delle attuali
priorità della Commissione europea. L’UE mira a fare di questo
decennio il “decennio digitale europeo”, rafforzando la
sovranità e la sicurezza digitale, le norme, la competitività su
dati, tecnologia e infrastrutture e le competenze digitali per
il settore pubblico e privato. Le azioni previste investono
molti settori, strategie e misure specifiche, puntando al
massimo sviluppo e alla miglior applicazione di molte delle
tecnologie ricordate più sopra.
La Strategia digitale
europea è infatti declinata nei seguenti ambiti e settori
specifici d’intervento, che spaziano dalle tecnologie
d’avanguardia all’applicazione operativa delle tecnologie
digitali più “classiche” (ma non per questo meno importanti):
Società digitale: sicurezza informatica, inclusione
digitale, servizi e ambienti pubblici digitali, settore digitale
“verde”, tecnologie del linguaggio, media e cultura digitale,
internet di nuova generazione, privacy e sicurezza online;
Tecnologie digitali avanzate: informatica avanzata, tecnologie
digitali avanzate, intelligenza artificiale, dati e cloud
computing, Internet of Things; Cooperazione internazionale
nel digitale: relazioni internazionali, il digitale nel
Consiglio per il commercio e la tecnologia Economia digitale:
competenze digitali, supporto all’industria, connettività,
piattaforme online ed e-commerce. La lettura delle pagine
proposte in questi link fornisce una carrellata semplice ed
efficace dello “stato dell’arte” e delle priorità europee in
questo settore.
In quale modo questa tematica così
importante e così trasversale viene affrontata nell’ambito dei
principali programmi e fondi europei? Proseguiamo la nostra
analisi con una breve rassegna.
I più importanti
programmi comunitari su digitale e nuove tecnologie Europa
Digitale è il principale programma europeo nel settore delle
tecnologie digitali. A questo programma abbiamo dedicato una
specifica scheda e un approfondimento che ne analizza le
caratteristiche e il piano di lavoro 2021-2022. Il programma
riprende gli obiettivi della Strategia digitale europea e del
“decennio digitale europeo” – oltre a buona parte dei concetti e
delle tecnologie presentati nei precedenti paragrafi.
Orizzonte Europa è il programma europeo di riferimento per tutti
gli ambiti legati alla ricerca e all’innovazione ed è il
programma da cui è scaturito, con l’attuale periodo di
programmazione, il programma Europa Digitale. Oltre a recepire
le tecnologie digitali come aspetto trasversale, strutturalmente
legato alla ricerca e all’innovazione, Orizzonte Europa colloca
il digitale tra le “sfide globali” cui intende rispondere
(Pilastro II) e tra le tematiche-chiave per la realizzazione di
partenariati europei. Rappresenta dunque una fonte di
finanziamento fondamentale in questo ambito. Vi abbiamo dedicato
una specifica scheda e vari approfondimenti: sul programma di
lavoro e gli info day, sui webinar di approfondimento e su guide
e video dedicati agli stakeholder italiani.
Europa
Creativa è il programma dedicato all’arte, alla cultura e ai
media, ma dedica molta attenzione sia alle varie forme di arte
ed espressione digitale (film, videogiochi, media digitali) sia
all’utilizzo delle nuove tecnologie su aspetti correlati ai suoi
principali ambiti d’intervento: ad esempio, promuove l’uso delle
tecnologie digitali per la visibilità e la fruizione delle opere
artistiche e culturali, per lo sviluppo del business artistico e
culturale e per il monitoraggio dei media. Abbiamo dedicato a
questo programma una specifica scheda, un approfondimento sulle
sue caratteristiche principali e sul suo piano di lavoro e un
articolo sulle molte relazioni che esistono tra il programma e
altri settori, incluso il digitale.
InvestEU
è il
programma UE dedicato agli investimenti: ha l’obiettivo di
rendere disponibile un volume di investimenti più grande e più
diversificato a diverse categorie di attori, per progetti
strategici e capaci di un impatto importante. La
digitalizzazione ne è una componente chiave, in quanto essa è
individuata come uno dei principali criteri che definiscono
l’aspetto strategico e l’impatto di un investimento; la
digitalizzazione è anche, al tempo stesso, uno dei quattro
settori specifici in cui verranno promossi gli investimenti. Vi
abbiamo dedicato una specifica scheda.
Il Meccanismo per
Collegare l’Europa è un altro programma fondamentale per il
settore digitale, per quanto il suo focus sia prevalentemente
infrastrutturale: è dunque in questo senso, un programma
complementare rispetto a Europa Digitale. Dedica una specifica
componente alla copertura della rete attraverso sistemi 5G, al
miglioramento delle reti digitali e all’implementazione e
all’accesso a reti ad altissima capacità. Vi abbiamo dedicato
una specifica scheda.
Molti altri programmi, pur non
specificamente correlati al digitale, danno molta importanza
all’utilizzo delle tecnologie digitali per raggiungere i propri
obiettivi, nell’ambito delle proprie azioni e componenti, come
nel caso di EU4Health (obiettivo 7: rafforzare la disponibilità
di dati sanitari, strumenti e servizi digitali e la
trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria) ed Erasmus+
(che promuove opportunità e azioni per l’apprendimento digitale
e utilizza ampiamente reti di supporto e piattaforme online). In
altri programmi il ruolo del digitale è più implicito, come nel
caso di LIFE (le tecnologie digitali possono offrire un grande
supporto alle tecnologie ambientali e al monitoraggio
dell’ambiente) e del Programma per il mercato unico (supporto e
azioni per imprese e attori del settore digitale).
Programmi europei a gestione nazionale e regionale Il
digitale è anche un tema fondamentale all’interno della
programmazione dei Fondi Strutturali e della Recovery and
Resilience Facility.
Come sappiamo, la Politica di
Coesione 2021-2027 cui fanno riferimento i Fondi Strutturali
persegue cinque grandi obiettivi, di cui il primo (un’Europa più
intelligente) è specificamente dedicato al digitale. All’interno
di questo obiettivo generale sono previsti altri cinque
obiettivi specifici, di cui due riguardano il digitale ancor più
da vicino:
l’obiettivo 1.II Digitalizzazione (dedicato
soprattutto alla promozione e all’adozione delle tecnologie
digitali sui territori, nel settore pubblico e privato);
l’obiettivo 1.V Rafforzare la connettività digitale (dedicato
soprattutto allo sviluppo della rete e del 5G sui territori).
Sono obiettivi finanziati dal FESR, di cui assorbono una parte
sostanziale: sui 26.3 miliardi destinati all’Italia nell’ambito
del FESR, 9.2 miliardi (ovvero più di un terzo) sono destinati
all’obiettivo 1. La programmazione regionale e nazionale del
FESR rispecchierà questa struttura generale, definita
nell’attuale bozza di Accordo di Partenariato.
Ovviamente, il digitale costituisce in tutti i casi una
dimensione trasversale esplorata (ed esplorabile) anche
nell’ambito di altri obiettivi e sotto-obiettivi legati ai Fondi
Strutturali.
Analogamente, il Dispositivo per la Ripresa
e la Resilienza, che si articola in Italia nel Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede l’assegnazione di un
minimo del 20% delle risorse alla Trasformazione digitale. Ferma
restando la pertinenza del digitale per tutte le Missioni e per
tutte le Componenti, il PNRR italiano dedica specificamente al
digitale:
la prima Missione (Digitalizzazione,
innovazione, competitività, cultura e turismo, destinataria
complessivamente di 49 miliardi di euro, ovvero del 22% delle
risorse), articolata in tre componenti (Pubbliche
Amministrazioni, Sistema produttivo e Turismo e cultura,
destinatarie rispettivamente di circa 11, 30 e 8 miliardi di
euro); ampi spazi della sesta Missione (Salute), articolata
in due componenti, di cui la prima (7,5 miliardi di euro)
riguarda la telemedicina e la seconda (11 miliardi di euro) la
digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Le
iniziative di Fondazione CRT: Impact Deal e
altri progetti La
centralità delle tecnologie digitali, a livello europeo e per lo
sviluppo dei territori, ha suscitato un’intensa attività a
livello locale, volta alla promozione e allo sviluppo delle loro
enormi potenzialità. Ad esempio, l’azione della Fondazione CRT
(ideatrice e promotrice della Guida all’Europrogettazione)
fornisce molti spunti di grande interesse e di ampio respiro,
rivolti (oltre che al suo territorio di riferimento) agli attori
italiani e europei.
Tra queste iniziative spicca in
particolare Impact Deal, il primo programma europeo di
accelerazione per imprese a impatto che fa leva sulle
potenzialità dei Dati come motore di cambiamento: promuove
infatti lo sviluppo di progetti imprenditoriali con finalità
sociali e ambientali, a partire da dataset messi a disposizione
da parte di un gruppo di organizzazioni partner. Le imprese
beneficiarie, selezionate attraverso una call aperta a livello
europeo, potranno beneficiare di un percorso di “accelerazione”
su misura, ottenuto attraverso la messa a disposizione di data
set di valore e specifiche attività di formazione e tutoraggio,
finalizzate al loro utilizzo efficace e al miglioramento
dell’impatto sociale e ambientale dei loro progetti. La call
è online sul sito impactdeal.eu fino al 3 aprile 2022. Un
Info
Day dedicato è previsto per il 9 marzo 2022. Il programma di
accelerazione si articolerà in due fasi. La prima fase, della
durata di circa due mesi, consiste in un percorso mirato a
fornire competenze specifiche in Data Science, Intelligenza
Artificiale e Imprenditoria ad impatto. La seconda fase, della
durata di circa tre mesi, accelererà la crescita delle imprese
attraverso lo sviluppo di veri e propri progetti e soluzioni
abilitate dai dati, grazie a mentorship e a collaborazioni
strategiche. Il percorso prevede un Data Pitch, prima
dell’estate, in cui le aziende selezionate potranno presentare
la propria proposizione di valore prospettica per convincere i
partner del programma ad “investire” su di loro condividendo
l’accesso ai dataset, e un Demo Day a fine percorso in cui
saranno coinvolti potenziali investitori finanziari con
particolare vocazione per l’impact investing. È disponibile
qui una presentazione con la tempistica e tutte le informazioni
più importanti. Impact Deal è anche aperto a organizzazioni
pubbliche e private interessate a condividere i propri dataset e
a migliorare il loro contributo alle sfide sociali, attraverso
la partecipazione a un Data Club (di cui oggi fanno parte Banca
Sella, Città di Torino, Fondazione SNAM) e a un programma di
formazione sulla gestione dei dati dedicato ai suoi membri.
Impact Deal nasce dalla collaborazione di Fondazione CRT con
Microsoft e con OGR Torino e conta fra i partner il Consorzio
TOP-IX (di cui abbiamo parlato in altre occasioni: 1 | 2), il
Data Science for Social Good Center (un centro promosso dalla
Fondazione CRT e dedicato a generare valore pubblico dai dati),
Data Appeal, Impact Hub e Ashoka. Il digitale, una miniera di
opportunità Questa breve analisi mette in luce alcuni dei
motivi per cui il digitale è al centro degli interessi e delle
priorità politiche dell’Unione europea: è un fattore
determinante per rispondere alle grandi sfide globali, sia a
livello “macro” (sviluppo, competitività, sicurezza, ambiente,
società) che “micro” (risposta ai problemi specifici dei
cittadini e dei territori, sanità, educazione e formazione).
Questa analisi mette anche in luce il motivo per cui la nostra
Guida dedica un’attenzione particolare al tema del digitale: è
un tema trasversale che tocca tutti i principali settori
d’intervento dei progetti europei e apre a grandi opportunità di
applicazione e innovazione, in tutti i settori. Infine, il
tema del digitale è uno dei più “frizzanti” non soltanto a
livello internazionale, ma anche a livello locale: molte
iniziative vicine a noi, come Impact Deal lanciato da Fondazione
CRT, rappresentano esempi di eccellenza, accessibili e capaci di
portare un vero cambiamento attraverso il potenziale delle nuove
tecnologie. Per lanciarvi in questa avventura e per saperne
di più, non mancate l’appuntamento del 3 aprile (scadenza della
call dell’Impact Deal) e l’Info Day del 9 marzo, in cui
sottoporre agli organizzatori tutti i quesiti del caso. Ci
auguriamo che questa rassegna possa ispirare gli attori del
digitale e gli attori attivi in ambiti non strettamente
correlati, per elaborare nuove idee innovative e progetti di
successo.
|